Jacqueline Risset
poesie tratte da "Amor di lontano" (Edizioni Einaudi)
"Il toccare"
Non mi hai toccato ancora
amor passa per gli occhi
e scende nel cuore
amor di lontano
ci esercita
e perfeziona
ma chi
potrebbe ora toccarmi
se non tu?
Passeggio nell'aria
nel bosco sacro
color di brina
nell'aureola.
"Amor che ne la mente"
Amor che ne la mente mi ragiona
amor che ragiona
che risuona
nell'anima
nel corpo-cuore
e nell'asse di cristallo
vieni con me passeggia con me
lungo il mare
coi granchi
amor che mi fai pensare
e mi svii ogni pensiero
mi porti frammenti di lui
frammenti passati
ma sorti presenti
immortali:
voce frettolosa nel corridoio
la mano che stringe la mano
nel sonno
oppure selvaggio dal volto severo
senza rispondere.
"Astro dei giorni"
Astro dei giorni
di notte
rischiari la luna
ed io
sul pianeta buio
nell'opaco:
non mi rischiari
ma riscaldi
mi scaldi dolcemente
di notte
fino al giorno
Soffio di odio d'amore
che viene con l'amore
crudeltà che raggela
che rovescia
getta
e si lascia rovesciare a sua volta
dall'Immagine
o Respiro
o musica più forte...
E per le mani
le ossa toccano le ossa
patto strano immortale
vivendo sempre
come amorosi scheletri
la sua bocca mi tocca
e si avvicina
l'orizzonte pensato impensabile
della violenza che li annoderà
li scioglierà annodati
o forse....
"Trasfusione"
Sento di te la mancanza così forte
in questa assenza
che nulla ormai nessuna presenza...
se non la tua voce:
la tua voce per un istante mi colma
scorre in me senza passare per l'esterno
passa forse per le vene
questo sangue forse che mi hai dato
era sangue tuo
la tua voce in gocce di sangue
per guarirmi
vedo questo sacco rosso cupo
che scende lungo il tubo
fino al braccio sul letto
vedo la goccia rossa
staccarsi e scivolare fino a me
aria ghiacciata di colpo
ma ora
guarita sono malata
: di te
questo sangue che scivola in me
che è
la tua voce...
mi volto e rivolto dentro il mio essere
nell'assenza di te
mi domando:
come fare all'amore
con chi essendo lontano
non può essere toccato
eppure già scorre in te
sangue e voce?
"Il soffio"
Il soffio che circola fra le lettere del Nome
al telefono mentre ti chiamo
ancora dopo la fine
- fine?
fine dell'attesa
Se già ora altrove
un altro nome
nome pieno di gioia dentro le sillabe
e di dolore possibile....
Un'altra poesia di Jacqueline Risset
Riporto il testo in francese:
Jacqueline Risset, "Petits éléments de physique amoureuse in La Polygraphe"
UNE ÎLE
Si celui
ou celle
qui aime
tombe
sur une route
sur une île
en volcan à pic
sur la mer
où le sable brûle
et l’eau
sort de terre
en source chaude
sa blessure se brûle
et ne cesse plus
: il ? ou elle
a sur la cheville
un lieu du corps
ouvert
qui bouillonne et fait mal
c’est par là que la vie
fenêtre sur le corps
vaste espace animé ? deviné
intérieurement : rouge
Ceux qui ne sont pas dans l’amour
soignent leurs blessures
par onguents par lotions
et pansements qui les rassurent
Ceux qui aiment
ne soignent rien
regardent
écoutent battre le sang
qui vient du fond
attendent
la douleur inconnue
volant
sur la montagne
Ils ont
un corps orienté qui s’avance
calmement et prenant toute la place
sur la pente
Ecco la traduzione che ho cercato di fare:
UN'ISOLA
Se lui o lei si innamorano
Su una strada,
In un'isola dove un vulcano
emerge dal mare,
Quando la sabbia brucia e dove
l' acqua di sorgente è così bollente,
Le loro ferite bruciano e non finiscono mai:
lui - o lei - ha sulla caviglia
un luogo del corpo
che resta aperto,
che si squarcia,
che schiuma e che fa male,
per cui la vita è visibile a ustioni,
finestra sul corpo e movimento
enorme spazio animato: rosso.
Quelli che non sono nell'amore
curano le loro ferite
con creme e lozioni con bende
che mandano via il dolore,
Quelli che amano
non possono curare nulla,
guardano,
ascoltano il battito del sangue
che viene dall'interno nel profondo,
aspettano
un dolore sconosciuto
che galleggia sulla cima
della montagna,
si trovano ad affrontare
un organismo che si avvicina
tranquillamente prendendosi tutta la misura
dell'inclinazione.