Traduzioni in Portoghese
Ecco alcune poesie dell'America Latina, di Autori contemporanei,
che mio padre Gabriele aveva tradotto in italiano...!
ALFONSINA STORNI -Argentina-
"LA MUSA GRIGIA"
Testo originale tradotto da Conde de Lêmur
Traduzione in italiano di Gabriele B.
è bianca e fonda, molto fonda, molto bianca,
-solenne, tremenda bianchezza di cirro!-
con grige occhiaie arrossate di morte,
con gesti molto lenti, molto mistici.
Ed ha un profumo di tristi violette,
e perle come lacrime di pallide naiadi
e lunghi capelli d'ombra che annuvolano
la torre di neve che forma la spada.
Glaciale e monastica la sua bianca silhouette,
sembra che sorga da profondi enigmi...
La avvolge tremulo un alone d'argento,
il grigio un po' svanito di un tulle di nebbia.
Le sue labbra danno il bacio più triste,
quello che inabissa gli uomini in bocche di morte.
Con gli occhi d'acciaio nasceva là, al nord,
paese di leggende di spettri e nebbioni,
quel suo gelido guardare senza fine, che vede,
guardare invincibile di sfinge, di statua,
evoca scoscesi abissi senza fondo.
Mostruosi misteri di muta minaccia.
Io sogno fra le sue braccia la terra bretone,
con credenze tremende nate dalle nebbie;
Fantasmi ombrosi, rocche maledette,
e sassi tanto grigi in terre sinistre.
E canta solenne i lunghi inverni
di spleen, di brume, di aurore malate,
le bianche mattine, i bianchi ponenti,
e amori come grevi pagode di cera.
Io adoro questa musa, la musa suprema,
dall'anima e dagli occhi color cenere.
La musa che canta bianchezze opache.
E il grigio che è il fondo dell'uomo e della vita!
DELMIRA AGUSTINI -Uruguay-
"MISTERO; VIENI..."
Vieni, ascolta, io ti evoco,
strano, amato dalla mia musa strana,
vieni, tu, che agiti gli enigmi profondi,
nel vibrar delle pupille,
che sprofondi i letti di ametista,
dalle occhiaie,
Vieni, ascolta, io ti evoco,
strano amato dalla mia musa strana!
Vieni, tu, che imprimi un ritmo solenne,
al battito di ciglia della tomba gelata;
Che detti i lugubri accenti
del dire profondo delle tragiche ombre.
Vieni, tu, o poeta che affliggi, che fai pulsare
la lira del silenzio; la più rara!
Quella dalle lunghe vibrazioni mute,
quella che si accorda col diapson dell'anima!
Vieni, ascolta, io ti evoco,
strano amato dalla mia musa strana!
Vieni, avvicinati a me, che le mie pupille
si fondano con le tue, tenacemente.
In questo, o sublime enigma
dell'ancora più oltre, che spaventa...
Vieni, avvicinati di più...fondi nelle mie labbra
le tue fresche labbra d'ambra.
Gusterò io in quelle, il sapore ignoto
dell'essenza snervante dell'anima tua!
Vieni, ascolta, io ti evoco,
strano amato dalla mia musa strana!
CRUZ E SOUZA
Testo in portoghese a cura di Conde de Lêmur
Traduzione in italiano a cura di Gabriele B.
"Anima solitaria"
O anima dolce e triste e palpitante!
Quante cetre singhiozzano solitarie!
Nelle regioni lontane, visionarie
Del tuo sogno segreto e affascinante!
Quante zone ("zona" può voler dire anche "confusione" nota del traduttore)
Quanti silenzi quante ombre diverse
Di sfere immortali immaginarie
Parlan con te, o anima seducente!
Che passione accende i tuoi fari notturni
E veste i tuoi misteriosi silenzi
Dagli splendori dell'arco dell'alleanza?
Perché sei così, malinconicamente
Come un arcangelo bambino, adolescente,
dimenticato nelle valli della speranza?
"Di anima in anima"
Tu vai di anima in anima, vagando vagando,
come da santuario a santuario.
Se il segreto e mistico templare
Che contempla le anime in silenzio.
Non so che arpa vibri dentro te
Che suono di stradivari pellegrino
Che ricorda reverenze da sacrario
E di voci celesti mormorio.
Ma so che d'anima in anima vai perduto
Dietro un mondo bello e indefinito
Di silenzio, d'amore, di meraviglia.
Vai, sognatore delle nobili reverenze!
L'anima della fede ha di queste fioriture,
come la morte, resuscita e brilla!
"Fidanzata dell'agonia"
Tremula e sola, sorgendo da una tomba,
apparizione dei desolati eremi,
porti nel viso i freddi tuoi dispiaceri,
quelli di chi cammina per le tombe dormendo….
La testa alta nello splendore, cingendo
Capelli dai riflessi iridati,
fra aureole di chiarori argentati,
ricordi di chiar di luna diluito…
Non sei, per ora, la torva morte orrenda,
atra, sinistra, gelida, tremenda,
che le valanghe dell'illusione governa…
Ma oh! Sei dell'agonia la triste fidanzata
Che le lunghe braccia livide apristi
Per abbracciarmi nella vita eterna
"Horas Malditas" di Fagundes Varella, traduzione dal Portoghese
di Gabriele B.
"Ore Tremende"
Ci son ore nella notte,
ore senza nome e senza luce,
ore di febbre e d'agonia...
Come le ore di Maria
curva ai piedi della Croce.
Sono aborti del tempo
catene di maledizione
versano il gelo nelle arterie
e soffocano, deleterie
del poeta l'ispirazione.
In queste ore... tombali
tutto è freddo e desolato!...
Il pensatore, vacillando
crede di vedere ogni momento
un pallido spettro accanto a sé.
Vuol parlare ma le sue labbra
rifiutano d'obbedirgli,
timoroso di sentir nell'aria
una voce d'altri mondi
che lo venga a tacitare.
Se poi apre la finestra le pianure
sono d'aspetto terrificante;
le piante fredde, tutte contorte
sembra che in punto di morte
chiedano l'aiuto del Signore,
i pantani fangosi
esalano miasmi putridi,
e i fuochi fatui
passan rapidi, frementi
come bande di fantasmi.
E la ragione vacilla e trema,
si coagula il sangue nelle vene,
ma le ore sonnolente
si trascinano cruente
al suono di bronzee catene,
Oh! Queste ore tremende
le ho sentite anche troppo!
E il male che mi han causato
i segni che m'han lasciato,
non si cancelleranno mai.
Le Poesie di FLORBELA ESPANCA, tradotte da mio padre, Gabriele B.
Ringrazio Conde de Lêmur per avermi procurato il testo in portoghese....!
Vivere non è fermarsi: è continuamente rinascere.
Le ceneri non scaldano; le acque stagnanti puzzano.
Non serve ricordare il passato!
Quello che fosti, solo tu lo sai: una coraggiosa
ragazza sempre sincera con se stessa.
E consolati, che questo poco è già qualcosa.
Ricordati che detesti i trucchi e i giochi di prestigio.
Non c'è in tutta la tua vita un solo atto vile,
vero o no?
Allora perchè mai vuoi un mondo in cui tutta la gente è...più o meno?
Onesta senza preconcetti, amorosa senza lussuria,
casta senza formalizzarti, retta senza principi,
e sempre viva,
esaltamente viva, miracolosamente viva,
a palpitar di linea come
un fiore selvaggio.
Della poetessa brasiliana Francisca Júlia...
VISIONE
Sognavo, forse. Forse fu sognando,
che io vissi quell'ora,
benedetta dolcissima ora,
in cui dal cielo ella scese tranquilla,
per una grande scalèa luminosa.
Su tutto v'era
la silenziosa pena delle notti lunari.
La bianca luna
pel cielo vagava pallida e nuda,
tremando tutta nel fremito d'acque.
Vedendola, più non sentii gli scogli
aspri (i miei piedi già ne sanguinavano).
Io la vidi nell'atto di chi ama:
nei miei occhi i suoi occhi azzurri e chiari.
Non so qual vago sogno, qual fortuna d'amore
entro quegli occhi celesti sognai...
La vidi avvolta in una densa veste
d'immacolato candor vaporoso.
Dal giorno ch'io la vidi, non so che
felicità strana mi culla, - e via
da me la pena dilegua. La vedo
al mio fianco. Nell'anima la sento.
In ogni luogo, sempre,
così ella me segue.
Vorrei ancora incontrarla. Ma d'onde
venne? Da quale plaga
ridente, da quale patria infinita,
incantata, venne questa visone
che non risponde a voce che l'inviti?
Álbum de Confissões, de Roberto de las Carreras
Qual a sua ocupação preferida?
— Pensar na morte.
Onde está a felicidade?
— Dentro do ataúde.
E o infortúnio?
— Fora.
Qual é o traço principal de seu caráter?
— Necrofilia.
Qual qualidade prefere no homem?
— A putrefação.
Cor e flor prediletas.
— O preto e a sempre-viva.
Se não fosse quem é, quem desejaria ser?
— Qualquer morto.
Onde prefere viver?
— No Cemitério.
Como desejaria morrer?
— De todos os modos.
Que nome mais aprecia?
— Ninguém deveria passar do batismo.
Que meio de locomoção?
— O carro fúnebre.
Quais são seus autores favoritos, em prosa e verso?
— Edgar Poe e Charles Baudelaire.
Que pintores e músicos prefere?
— Goya (pelos Caprichos) e Chopin (pela Marcha Fúnebre).
Quem são, em sua opinião, os maiores heróis da vida real?
— Os suicidas.
E no mundo do romance?
— Werther.
Que comida e que bebida prefere?
— Arsênico, ácido prússico.
Qual é o objeto de sua maior aversão?
— A vida.
Que personagem histórico mais detesta?
— Matusalém.
Qual é o seu estado de espírito?
— Tétrico.
Por qual delito sente indulgência?
— Pelo assassinato.
O que lhe causa mais graça?
— As danças macabras.
Qual é a sua divisa?
— R.I.P.
15 Setembro 1896.
Album di Confessioni
Qual'è la tua occupazione preferita?
- Pensare alla morte.
Dove si trova la felicità?
- Dentro il sepolcro.
E la sfortuna?
- Fuori.
Qual è il tratto principale del suo carattere?
- Necrofilia.
Quali sono le qualità che preferisci in un uomo?
- La putrefazione.
Colore e fiore preferiti.
- Il nero e la "sempreviva"
Se non chi è, chi sarebbe?
- Qualsiasi morti.
Dove preferiresti vivere?
- In un cimitero.
Come vorrei morire?
- Di ogni modo.
Quale nome avrebbe preferito?
- Nessuno dovrebbe passare dal battesimo.
Quale mezzo di locomozione?
- Il carro funebre.
Quali sono i tuoi autori preferiti in prosa e in versi?
- Edgar Poe e Charles Baudelaire.
E i pittori e musicisti?
- Goya (da Capricci) e Chopin (Marcia funebre).
Chi sono, a tuo parere, i più grandi eroi nella vita reale?
- I suicidi.
E nel mondo del romanzo?
- Werther.
Quali cibi e bevande preferisci?
- Arsenico, acido prussico.
Qual è l'oggetto della tua più grande avversione?
- La vita.
Che figura storica odia di più?
- Matusalemme.
Qual è il tuo stato d'animo?
- Terrifico.
Per quale reato senti indulgenza?
- Per l'omicidio.
Cosa ti fa grazia?
- La danza macabra.
Qual è il tuo motto?
- R.I.P.
15 Settembre 1896.