Alfonso Gatto


Qualche Poesia di Alfonso Gatto, vicino all' Ermetismo (https://deisepolcriecimiteri.blogspot.com/2022/05/lermetismo.html):


"Carri d'autunno"

Nello spazio lunare
pesa il silenzio dei morti,
ai carri eternamente remoti,
il cigolio dei lumi
improvvisa perduti e beati
villaggi di sonno
come un tepore troveranno l'alba
gli zingari di neve
come un tepore sotto l'ala i nidi.
Così lontano a trasparire il mondo
ricorda che fu d'erba, una pianura.


"Sembianza"

Forse la luna è sorta
per dare la sembianza di una timida porta
alla tua cheta stanza. La dolcezza del vento
passato sul tuo volto nella sera
che a stento reggevi per ascolto.
La cadenza del cielo sul tuo povero cuore.
Dall'erba a stelo a stelo
taceva nell'odore il pascolo appassito lentamente sui monti.
Il silenzio infinito più lungo dei tramonti,
ti lasciò nella vana memoria della sera.
E nell'odore biondo del suono fu leggera la luna schiusa
al mondo, una porta lontana.


"Notturno per Mondrian"

Più o meno,
croci armoniose dell'alfabeto,
che non parla mai
di sé, solo perfetto cimitero
di segni l'infinito.


"Lapide 1975"

L'attese per la morte il primo giorno del nascere,
ora un secolo conclude la gioventù perduta,
la vecchiezza che non ebbe mai sua.
Queste nude lavagne delle date le cancella.
La mia fatica di nascere per lui in un altro dolore, nel ricordo
che di me stesso va facendo l'oblio.


"Un'alba"

Com'è spoglia la luna, è quasi l'alba.
Si staccano i convogli, nella piazza
bruna di terra il verde dei giardini
trema d'autunno nei cancelli.


"Parole"

Attesa, la mia memoria ti cercò negli anni,
floridi un nome, una sembianza: pure,
dileguerai, e sarà sempre oblio
di noi nel mondo.
Tu guardavi il giorno
svanito nel crepuscolo parlavo
della pace infinita che sui fiumi
stende la sera alla campagna


"La fanciulla di spina"

Spiraglio della luce perpetua...
ma a se stessa bada, col suo silenzio
nel vedersi sola.