Andrea Zanzotto


Qualche Poesia di Andrea Zanzotto:

"Elegia pasquale"

Pasqua ventosa che sali ai crocifissi
con tutto il tuo pallore disperato,
dov'è il crudo preludio del sole?
E la rosa, la vaga profezia?
Dagli orti di marmo ecco
l'agnello flagellato a brucare scarsa primavera
e illumina i mali dei morti.
Pasqua ventosa che mali fai più acuti
e se è vero che oppresso mi composero
a questo tempo vuoto per l'esaltazione del domani.
Ho tanto desiderato questa ghirlanda di vento e di sale,
queste pendici che lenirono il mio corpo,
ferita di cristallo
...
Crocifissa ai raggi ultimi è l'ombra
le bocche non sono che sangue
i cuori non sono che neve
le mani sono immagini inferme
della sera che muti vittime cela nel sangue.


"Da un'altezza nuova"

... Il ricchissimo Nihil
che incombe e esalta, dove
beatificanti fiori e venti gelidi
s'aprono dopo il terrore
- e tu, azzurro, a me stesso, allo specchio che evolve
nel domani, ancora, mi conformi?

... Amore a te, voce a te, o disciolto come nevi
silenzio, come raggi rasi dal nulla:
sorgo, e questo gemito che stringe,
questo fiore che irrora di rosso i prati e le labbra,
questa porta che senza moto si disintegra
in canicole e d'acque...
... E, come da un'altezza nuova,
l'anima mia non ti ricorda in scalinosi sogni,
in impervie astenie, tra dolce fumo e orti,
approfonditi là sotto il lago, là nelle rugiade
traboccanti, dall'occhio ereditati ancora
ancora al tocco triste
dell'alba lievitanti...

Un senso che non muove ad un'immagine
un colore disgiunto da un'idea,
un'ansia senza testimoni
o una pace perfetta ma precaria:
questo è l'io che mi desti, madre e che ora
appena riconosco, né parola
né forma né ombra?
Al vero - al negro bollore dei monti -
con insaziate lacrime
ancora, ancora sottratto
per un giorno all'aculeo del drago,
ritorno e non so
non so tacere.
... Io solo
io trasceso
in un feroce colloquente vuoto
fronte a fronte m'attinsi?


"Ineptum, prorsus credibile"

Perchè questa
terribilmente pronta luce
o freddissimo sogno immenso
su cui trascende
perpetuo vertice il sole,
da cui trabocchi tu, tu nella vita?
Non ha mai fondo questo squallido prodigio,
no, non dici, ma stai nella luce
immodesta e pur vera
nella luce inetta ma credibile
sospinto nella vita.
...Bianca, lacrime sporgi
sul grumoso abbagliante mattino;
attraverso l'autunno
ecco il tuo segmentarti in sale e istanti
in memoria e sapore.
... è tramonto od è luna
e in aumento perpetuo
o in perpetuo decrescere è il sole?
Vuoto di ragnateli
per valli e fessure,
vuoto di nascita e sangue,
acqua che verbo petroso
deponi ai piedi di questi monti,
colli e che verde spietato
rivelate ad un fuoco disuguale e nefasto
o - è lo stesso - ad un fuoco
equilibrato e acuto
contro il muro ch'io piango;
e alza il muro
se dalla stanca testa
stanca di nascere e nascere
nell'atroce gemmante vita.


"Ecloga II - La vita silenziosa - "

Ma tu conoscerai del mio sorriso
l'implorazione ferma
nei millenni come una ferita
io del tu l'alba ad ogni alba.
...Letture su pulviscolo d'estati,
letture su piogge, tra spine infinite, di piogge
...Avremo lontananze capovolte
specchi che resero immagini rubate
fiori usciti da mura ad adorarti.
Saremo un solo affanno un solo oblio.


"Così siamo"

E così sia: ma io
credo con altrettanta
forza in tutto il mio nulla.