Giuseppe Ungaretti


... i più bei frammenti.


Il suono attutito di perse
memorie riverbera

affiorano brividi d'ombre

da uno spiraglio repentino è desto
un corso d'acqua calma e chiaro

svela ammutoliti giardini

e questo crucciato profugo è
riflesso in quel vago balocco

o gote rosee o tempie azzurrine
o dolcezza d'occhi senza pensieri


***


"O Notte" (1919)

Dall'ansia ampia dell'alba
svelata arboratura

secco tormento di allibiti abbandoni

foglie sorelle foglie
ascolta il tuo lamento

risalgo la strada
predata dai venti

Autunni
moribonde dolcezze

O gioventù
è appena l'ora del distacco
e già dilegui.

O gioventù
folta stagione

Alti cieli della gioventù
paese limpido
libera calma

Età remota

perso in questa curva malinconia
la morte sperde le lontananze.


***


Oceanici silenzi
astrali nidi d'illusione
O Notte

(1919)


***


La vita si svuota
in diafana ascesa
di nuvole colme

(1917)



***


Si porta
l'infinita
occulta
stanchezza
di questa
stagione

(1918)


***


Si sta
come d'autunno
sugli alberi
le foglie

(1918)


***

Dopo tanta
nebbia
a una
a una
si svelano
le stelle
respiro
il fresco
che mi lascia
sulle labbra
il colore
ammorbidito
del cielo

(1918)


***

S'era assunto
d'un tratto
sulle macerie
il limpido stupore
dell'immensità.

(1917)


***

"Solitudine" (1917)

Ma le mie urla
feriscono
come fulmini
la fioca
campana del cielo
e sprofondano
impaurite.


***


"Un'altra notte" (1917)

In quest'oscuro
colle mani
gelate
mi distinguo
il viso


***


"Rosa fiammante" (1917)


Su un oceano
di madreperla
affiora
repentina
un'altra mattina


***

Questa contrada
che un rottame
spropositato
questa contrada
di frigidi macigni
e di ruggine
vischiosa
è coperta
d'un cielo velato
come un canto
che non si può
sfogare
in gocciole brillanti
di pianto
e si rovina
in sé
questa contrada
opaca
come un grido
nel silenzio
dal terrore
della sua
desolazione.