Georg Trakl



"Malinconia"

Ombre azzurrine. Oh occhi scuri,
che mi guardate a lungo scivolando innanzi.
Accordi di chitarra accompagnano miti l'autunno.
Nel giardino dissolto in bruno ranno.
La seria cupezza della morte preparono
mani di ninfe, dai rossi seni suggono
labbra imputridite e in nero ranno
scivolano umidi riccioli del giovine solare.


"Miseria umana"

...Pare d'udire anche un orrendo grido,
ossa rilucono tra mura in rovine.


"Canto della sera"

A sera, percorrendo strade oscure,
le nostre forme pallide ci appaiono dinnanzi.


"L'autunno del solitario"

Fruscia il canneto; piomba spettrale orrore
quando da spogli salici sgocciola
nera la rugiada.


"Primavera dell'anima"

Dove sono i tremendi sentieri della morte,
del grigio silenzio pietroso
gli scogli della notte
e le ombre inquiete?
Radioso abisso solare.


"Sogno e ottenebramento"

Amara è la morte,
cibo dei peccatori.
...
Purpurea nube gli circondava
il capo, così che tacito egli
cadde sul suo proprio sangue e immagine,
un volto lunare,
impietrito cadde nel vuoto.


"Crepuscolo"

Nel cortile, stregato da lattiginosa luce di crepuscolo
tra il bruno dell'autunno scivolano teneri malati
il loro male si richiude come spettro.
Le stelle diffondono bianca tristezza.