Cosimo Ortesta


Qualche Poesia tratta da "Nel progetto di un freddo perenne" (1985-1988)

Nel progetto di un freddo perenne
lenimento si sveglia inerme
a severa distanza un lamento all'orecchio.
Tra le crepe nel suo stesso odore
ancora cresce illusione non desiderata
dentro un cerchio antico di due forme una forma
che accresciuta non grida non vuole
venire fuori
lì per un accesso di dolore
inosservata chiedendo più attenzione
a eccesso di colore.

***

Invisibile e libera perchè tu
attraversato il mio cammino
con rimorso anche in sogno
come sempre sono stata
in ferma palude possa abbattermi

***

Vivo e infetto s'intasa d'afa e di febbre
tutto formato dentro la volta sovrastante
a ciglia chiuse si riunisce lentamente
rischiosa già nel sonno ma non nato.

***

Forma una seconda nebbia
intonando ancora potenti
e nere pause più che sua vera voce
nell'ottusa consonanza al tuo tepore.
è rotta voce che le ore notturne
sommesse ti consente
ma tanto gravi e scure
che in pieno giorno
non s'interrompe il silenzio.

***

Scura e gelosa la notte dentro gli occhi cresce
poi quando il giorno vive -bianca veramente-
al riparo d'ogni creatura prima che sia amata
va pensando di sé, del suo vivere di prima
e bianca veramente così com'essa è
nel giorno perde il suo tempo.

***

In un cupo abitacolo
improvvisamente ma con languore
di corte piume ancora rivestito,
rossa e perduta del vento che le soffia nella mente
un piccolo inferno per sé
(regina di tutto
che tutto va almanaccando)
mette al riparo.