Poesie tratte da "Pianete" (1952)
"POLVERE"
Polvere, veletta grigia
odiosa, che tutto ricopri,
nessuno oserà mai vincerti.
Oh, l'apparenza tua lieve!
(per ciascuno l'egual sorte)
ti si discaccia e tu ritorni;
Oh veletta della Morte!
"LA MORTE, LA SERPE E IL CAVALLO"
Nelle sabbie del deserto
si asciuga ogni lacrima.
Quante volte, durante i miei lamenti,
mi sei passata, o Morte, vicina!
M'incutesti la stessa paura del serpe;
Allora mi riscossi e ripresi a correre all'impazzata
fino a tanto che non ritrovai rifugio in un altro dolore.
"LE STRADE"
Le strade
son righe
di bianco
dove vado
sempre più stanco
tento risollevarmi;
ma tutto è uguale,
stare o camminare.